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febbraio 2016

Antipasti

Polpette di pollo al profumo di mandarino



Lo scorso fine settimana è stato splendido: cielo azzurro, sole e temperature primaverili che invogliavano ad uscire. Ma visto che per i picnic è ancora presto, abbiamo optato per una gita fuori porta, in campagna, a Cremona e ci siamo fermati a mangiare in questa trattoria, La locanda del Gheppio, che ci è piaciuta molto.
Soprattutto ci è piaciuta la pasta sottile fatta ancora a mano che inevitabilmente ha un sapore diverso. Non avevo mai visto Cremona e mi è piaciuta moltissimo: il Torrazzo con il suo incredibile orologio, il Duomo dalle volte altissime che racchiude al suo interno tesori di inestimabile valore, il Battistero, la collezione di violini del Palazzo comunale o ancora il Museo del Violino…..


…..ma per chi come me, oltre alla cultura, è attirato anche dalle bellezze gastronomiche, non si può dimenticare un passaggio nella bottega storica della Sperlari in cui si scoprono una varietà infinita oltre che di caramelle, di liquori e di prodotti inediti e rari…..come il secchiello per la mostarda….ma se siete di passaggio al negozio Sperlari, non dimenticate neppure di fare un salto alla storia pasticceria Lanfranchi….insomma Cremona è veramente una città da scoprire e mi sono ripromessa di tornarci  a primavera inoltrata.  
Purtroppo le previsioni per il prossimo weekend oramai alle porte non sono altrettanto belle….pazienza vorrà dire che rimarrò in casa e cucinerò ;-)))) La ricetta che vi propongo oggi non è mia, ma mi è stata “gentilmente” prestata dalla mia collega a cui vanno i miei ringraziamenti perché queste polpettine di pollo al mandarino sono davvero piaciute tanto alla Nanetta.
Ingredienti per 4 persone
450 gr di fettine di petto di pollo
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
il succo di 2 mandarini e di un limone
1+1/2 fettina di pane in cassetta
pan grattato q.b.
sale e pepe q.b.


Con il mixer frullate il petto di pollo, aggiungete l’uovo ed il succo degli agrumi. A questo punto io ho aggiunto soltanto una fettina e mezza di pan carré: voi regolatevi, se vedete che l’impasto è troppo molle, occorre mettere ancora del pane in cassetta. Con l’impasto ricavate delle piccole polpette che andrete a passare nel pangrattato. Disponete le polpette su di una teglia con della carta forno. Irrorate con un filo di olio e mettete in forno a 180° per 25 minuti circa. Le polpette dovranno dorarsi. Mangiate calde o tiepide, se le fate piccoline, delle dimensioni di un’oliva ascolana, le potrete gustare anche come antipasto. 
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Radicchio al forno con crema di robiola e noci




L’inverno, se mai quest’anno si possa parlare di inverno, sta volgendo al suo termine: esco dall’ufficio alle 18 ed è ancora giorno…..la mattina quando apro le persiane alle 7 c’è già luce, nel nostro giardino si sono aperti i bulbi e le primule hanno cominciato a fare capolino….ma dal contadino, ci sono ancora le verdure invernali di cui continuo a farne incetta settimanalmente. E con il radicchio lungo comperato l’ultima volta ho preparato questa ricetta che mi è servita anche da schiscetta al lavoro! Ad onor del vero l’avevo assaggiata ad una cena a cui ero stata invitata, l’ho voluta rifare a casa e mi è piaciuta molto.






1 basco di radicchio rosso lungo
1 confezione di robiola da gr. 80
1 cucchiaio di panna da cucina (anche vegetale va bene)
30 gr di gherigli di noce
sale q.b.
olio q.b.

Lavare il basco di radicchio intero e tagliarlo nel senso verticale. Sminuzzare i gherigli di noce in maniera grossolana. Mescolare la robiola con la panna, aggiungere poi i gherigli di noce. Disporre il radicchio su di una teglia da forno; irrorate con un goccio di olio e mettete il sale. Infornate a 180° per 10 minuti circa, poi tirate fuori il radicchio e spalmate la crema di robiola e noci. Infornate nuovamente per altri 10 minuti. Tirate fuori e servite tiepido. 
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Zucca saltata con guanciale e rosmarino




Questa settimana me la gioco vegetariana…..in realtà questa settimana dovrei proprio stare a dieta, visto la scorpacciata di cioccolata che ho fatto martedì scorso in occasione di un evento organizzato da Pernigotti e destinato ai più piccoli presso la scuola Clorofilla di Milano, dove giornaliste e blogger sono state invitate insieme ai loro bambini per una merenda decisamente golosa. 


Durante le vacanze di Natale avevamo visto Il piccolo Principe, delizioso capolavoro di animazione direttamente tratto dall’omonimo libro di Antoine de Saint-Exupéry. Il film ci era piaciuto moltissimo tanto da spingermi a riesumare il mio vecchio libro nella versione originale, quindi in francese, che ho letto alla Nanetta, capitolo dopo capitolo. I signori della Pernigotti hanno trasformato in dolcezza la poesia contenuta in questo breve ma intramontabile libro che con leggerezza ed acume al tempo stesso affronta temi complessi come l’amicizia e l’amore.  
Pernigotti infatti ha deciso di “collaborare” con il Piccolo Principe per realizzare una serie di latte personalizzate con le scene originali del film. All’interno delle latte poi il contenuto è dolcissimo: gianduiotti e cremini declinati nei gusti al latte e fondente per pause golose irripetibili. 





Ed ora vi posto questa ricettina semplice semplice al volo!
Per 1 persona200 gr di zucca
1 scalogno
30 gr di guanciale
1 rametto di rosmarino
olio evo q.b.

Tagliate la zucca a cubetti ed affettate lo scalogno. Tagliate a listarelle sottilissime il guanciale.  In una pirofila da forno, mettete dell’olio evo, adagiate il guanciale, la zucca, lo scalogno, il rosmarino ed il sale grosso. Lasciate in forno per 35 minuti circa avendo cura di mescolarlo di tanto in tanto. Servite calda o tiepida.
Buon weekend a tutti, ma soprattutto buon riposo!


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Gambi di broccolo fritti





Viviamo in un’epoca in cui si fa un gran parlare di cucina del riciclo, di astuzie anti spreco per non gettare via cibi che giacciono nel frigorifero…..nel mio piccolo, mi considero una veterana dell’antispreco; ho sempre cercato, anche quando vivevo da sola, ma molto di più da quando condivo la mia vita con l’Uomo Goloso, di non buttare via gli alimenti che comperavo. 



In questo senso il fatto di poter disporre di un capiente congelatore mi è stato di grande aiuto: d’estate ne approfitto per fare scorta di zucchine e fagiolini che congelo e che poi utilizzo nell’arco dell’inverno per delle gustose vellutate dai sapori estivi; i pomodori vengono trasformati in salsa con cui nei mesi più freddi condisco una semplice pasta, ed anche le distese di basilico trovano il loro utilizzo all’interno di pesti e salse pronte che mi vengono provvidenzialmente in aiuto quando il tempo per cucinare  scarseggia……In inverno, invece, compero la catalogna spigata da cui ricavo le puntarelle, ma la parte verde della catalogna viene comunque utilizzata e cotta trasformandosi così in un contorno gustoso……


E così è successo con i gambi del broccolo: ora il broccolo è una verdura che, nei mesi invernali, non manca mai a casa nostra perché la Nanetta ne è ghiottissima! E siccome da settembre vado a fare la spesa dal contadino che vende solo verdura e frutta a km0, ho pensato di utilizzare anche i grossi gambi del broccolo. Li lavo, li pulisco, li taglio a bastoncini e li friggo nell’olio proprio come farei con delle patatine e poi ci metto del sale grosso…sono buonissimi! Ottimi come stuzzichino in aperitivo!
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Pasta puntarelle e salsiccia



Da 10 anni ormai va avanti la mia opera di “civilizzazione alimentare” nei confronti dell’Uomo Goloso…….quando l’ho conosciuto- sono già passati 10 anni- il massimo della verdura che mangiasse era quella contenuta nelle lattine….vi lascio immaginare che gusto avessero quelle verdurine in scatola ;-)))) piano piano ho cercato di “iniziarlo” ai piaceri delle verdure di stagione, soprattutto in autunno ed in inverno in cui, a mio avviso, ci sono le verdure più buone, quelle che io preferisco…….le puntarelle occupano un capitolo a parte nella nostra storia: in effetti le puntarelle sono diffuse soprattutto a Roma e sino a qualche anno fa non è che fosse così semplice trovare la catalogna spigata (la verdura da cui si traggono le puntarelle) nei mercati lombardi…



…ultimamente la moda delle puntarelle sembra essersi diffusa anche qui e pure il nostro contadino di fiducia le ha piantate quest’anno……della catalogna spigata a casa nostra non si butta via nulla: il fogliame viene tagliuzzato e saltato in padella con aglio, olio, peperoncino, acciughe ed uvetta…mentre le puntarelle vere e proprie vengono condite e mangiate in insalata…ho provato però anche a preparare una pasta abbinandole alle salsicce: mi è piaciuta moltissimo e con lo stesso intingolo, puntarelle e salsicce, ho condito anche della cicerchia……insomma se vi piacciono le puntarelle non potete non provare questa ricetta!
Per 3 persone1 basco di puntarelle 2 salsicce di prosciutto250 gr di pasta tipo rigatoni o paccheriOlio evo q.b.2 cucchiai di parmigiano reggianoPeperoncino (se piace)  
Lavare la catalogna, recuperare la parte centrale e tagliarla a listarelle sottili. Sbriciolare la salsiccia e farla rosolare in padella senza l’aggiunta di olio in modo che la salsiccia perda la sua parte grassa. Frullate la salsiccia in modo che venga ridotta in briciole piccolissime. Cuocete la pasta, nel frattempo scaldate un po’ di olio, unite le briciole di salsiccia e le puntarelle, saltate insieme un paio di minuti. Le puntarelle devono rimanere croccanti. Scolate la pasta ed unitela all’intingolo facendola insaporire nella stessa padella per un minuto. Aggiungete il parmigiano grattugiato e mescolate. Servite calda.

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Risotto cavolo viola e pere


Nel weekend ho finito di leggere un romanzo che mi è piaciuto moltissimo e che mi sento di consigliarvi: La felicità dell’attesa, il nuovo libro di Carmine Abate. E’ una saga familiare che trae ispirazione in un paesino di lingua e cultura arbereshe (albanese), in Calabria, e che racconta la storia e le vicissitudini di 4 generazioni sparpagliate su 3 continenti diversi. E’ un libro che mi ha coinvolto, che è riuscito a mantenere l’interesse vivo sino all’ultima pagina e che trasmette idee e valori legati alla famiglia.  Mi è piaciuto essere trascinata nelle peripezie della famiglia Leto nel loro andare e tornare dalla “Merica” in cerca di una vita migliore, nella malinconia che li accompagna nei loro viaggi dall’altra parte del mondo….






E’ il primo libro del 2016 che mi sento di consigliarvi e che inaugura una sezione parallela dedicata alle recensioni dei libri che avidamente divoro nottetempo una volta che la Nanetta è a letto….. Ma in questo weekend calmo, dedicato al riposo ed alla lettura, ho trovato anche il tempo per preparare qualche ricetta: il risotto al cavolo viola è una di queste. Forza andiamo a prepararla insieme!
Per tre persone250 gr di riso carnaroli200 gr di cavolo viola/nero1 scalogno2 pere medie40 gr di taleggio2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiatobrodo vegetale q.b.
Affettate sottilmente il cavolo nero o viola e lo scalogno. In una pentola scaldate un po’ di olio ed aggiungete lo scalogno, a seguire unite anche il cavolo viola. Versate il riso e tostatelo insieme alle verdure un paio di minuti. Continuate poi la cottura del riso aggiungendo poco alla volta il brodo vegetale. A cottura avanzata, unite anche una pera che avrete precedentemente tagliato a listarelle. Proseguite la cottura. Spegnete ed unite il taleggio a dadini, mescolate bene. Lasciate riposare il risotto un paio di minuti coperto. Ultimate la ricetta con il parmigiano reggiano grattugiato e guarnite con l’altra pera tagliata a fettine.  




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Indivia belga brasata con aceto di mele ed uvetta


Ho rifatto recentemente la mia endive au jambon che in casa riscuote sempre un grande successo….il problema era che avevo comperato troppa indivia e che me ne rimanevano due cespi che non sono riuscita a fare entrare nella pirofila: ora, avrei potuto preparare un’insalata con l’avocado e le uova sode che mi piace tantissimo ma non avevo l’avocado in casa…ho deciso quindi di improvvisare una ricetta che potesse fungere da contorno per la mia schiscetta giornaliera. Ho accostato l’indivia all’uvetta saltandola in padella con l’aceto di mele che rimane molto delicato ed assolutamente non forte. Questa  inedita associazione di sapori mi è piaciuta molto: l’ho portata in ufficio, accompagnata da un semplice hamburger di soia per la mia pausa pranzo.



Per una persona
2 cespi di indivia belga
2 cucchiai di aceto di mele
1 cucchiaio di uvetta sultanina
2 cucchiai di olio evo q.b.
pepe q.b.



Pulire l’indivia belga e tagliarla a rondelle. In una padella mettere l’olio di oliva e scaldarlo, unire l’indivia, farla cuocere per un paio di minuti al massimo; versare poi l’aceto di mele e l’uvetta sultanina. Lasciare cuocere per altre 3-4 minuti sino a quando la parte alcolica dell’aceto non sarà evaporata. Aggiustare di sale e mettere una generosa manciata di pepe macinato al momento.

Buon weekend a tutti voi e ricordatevi che questo fine settimana festeggiamo il Capodanno Cinese! Si entra nell’anno della scimmia!
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Filetto di maiale con datteri e fichi secchi




Penserete che sono impazzita perché sto pubblicando ogni settimana una ricetta a base di carne….no non sono impazzita e non ho neppure modificato le mie abitudini alimentari….è solo che ultimamente sto sperimentando delle nuove ricette a base di carne con grande gioia della Nanetta e dell’Uomo Goloso che, diversamente dalla sottoscritta, sono dei convinti carnivori…..In questo caso ho abbinato la carne di maiale a della frutta secca e siccome mi considero un’antesignana della cucina del riciclo, ho utilizzato dei datteri medjoul jumbo e dei fichi secchi bianchi del Cilento che avevo comperato per le feste natalizie e che giacevano sconsolati nella dispensa! Ho accompagnato il tutto con del couscous di farro integrale ottenendo così un piatto unico sostanzioso e diverso dal solito. 





Per 4 persone600 gr di filetto di maiale2 scalogni1 cipolla6/8 fichi secchi4 datteri1 cucchiaio di mandorle sfilettate1 cubetto di fondo di cottura oppure del brodo di polloOlio evo q.b.Couscous q.b.

Tagliare il filetto a medaglioni. Affettare la cipolla e gli scalogni. Tagliare i fichi secchi ed i datteri a listarelle. In una padella, soffriggere la cipolla e gli scalogni per 3-4 minuti. Aggiungere i medaglioni e farlo dorare per bene. Unire poi i fichi, i datteri, il brodo di pollo oppure il fondo di cottura con una tazza di acqua calda. Cuocere una decina di minuti, un paio di minuti prima di spegnere unire anche le mandorle sfilettate. Io ho messo i medaglioni di filetto, la frutta secca ed il sughetto su di un letto di couscous di farro integrale che avevo precedentemente cotto. Servire caldo.
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