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Carne

Antipasti

Mondeghili a modo mio


Prima di venire ad abitare a Milano non ero neppure al corrente dell’esistenza dei mondeghili, le tipiche polpette milanesi fatte con la carne avanzata. Ricordo che li ho assaggiati per la prima alla trattoria La bettola di Piero, tipico ristorante con menù lombardo situato in Via Orti, a Milano, dietro a Porta Romana. Nonostante non sia una grande amante della carne, queste polpette soffici soffici e saporitissime mi sono piaciute subito. 




Nel corso degli anni, le ho poi provate in diversi ristoranti lombardi; da ultimo una cascina con ristorante in cui siamo andati a settembre dello scorso anno….mi sono sempre ripromessa di prepararli, ma poi, per una cosa o per l’altra, non si era mai presentata l’occasione di realizzarli. Ora, durante le feste, ho fatto il brodo ed ho anche preparato il cotechino con le lenticchie per l’ultimo dell’anno. Sia la carne del brodo che il cotechino sono avanzati ed ho pensato bene che fosse finalmente arrivato il momento per preparare questi benedetti mondeghili. Diversamente dai classici mondeghili, io non li ho fritti nel burro- mi perdoneranno i puristi- ed ho aggiunto tanta scorza di limone.


Sono piaciuti tantissimo alla Nanetta che ne ha mangiati addirittura 4, a conferma del fatto che il cucciolo di casa ama i sapori decisi e forti!
Per 5 persone250 gr di cotechino cotto350 gr di carne del bollito (se non avete carne del bollito, potete sempre utilizzare del macinato)La scorza grattugiata di un limone 1 uovo Prezzemolo q.b.2 cucchiai di parmigianoOlio q.b.Pangrattato o, in alternativa, della mollica di pane raffermo inzuppata nel latte

Sminuzzate per bene la carne, mescolatela insieme all’uovo, alla scorza del limone, al prezzemolo ed al parmigiano. Aggiungete il pangrattato o la mollica del pane cercando di avere un impasto non troppo duro. Formate delle piccole polpette schiacciate al centro, passatele nel pangrattato e buttatele nell’olio bollente o, in alternativa, nel burro chiarificato. Cuocetele nell’olio bollente e gustatele calde!
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Carne

Cotechino in crosta



Non so a voi, ma a me capita che i giorni prima di Natale siano una vera e propria corsa contro il tempo. Il fine settimana è trascorso velocissimo tra merende di Natale, cene ed ultimi preparativi gastronomici. Mi sono seduta a tavolino ed ho finalmente definito tutti i dettagli del cenone del 24 e del pranzo di Natale. Ho fatto l’elenco di quello che mi rimane da comperare; ho visto come apparecchiare il tavolo; ho nascosto i regali per la Nanetta nel grande sacco di Babbo Natale; ho finito gli ultimi pacchetti…insomma non mi sono fermata un attimo e la settimana appena iniziata ha l’aria di non essere di tutto riposo….vabbè mi consolo con il fatto che sarà una settimana cortissima: io infatti dal 24 sono in ferie sino al 27 dicembre!




Non amo il cotechino ma sarebbe più giusto dire che non amavo il cotechino sino a quando non ho provato il cotechino della cascina a km 0 che abbiamo nel paese accanto al nostro. Non amavo il cotechino innanzitutto perché non fa parte della tradizione gastronomica della mia regione e poi perché evidentemente il cotechino assaggiato sino ad ora era di bassa qualità. Ho provato il cotechino artigianale della cascina e devo confessare di essermi ricreduta: è magro, non lascia in bocca quella sgradevolissima sensazione di grasso e, soprattutto, lo trovo un piatto versatile. L’ho cucinato con le lenticchie ed il pomodoro, l’ho provato in maniera classica con il puré e la settimana scorsa, lho preparato in crosta abbinandolo a degli spinaci ripassati con il burro. Devo dire che i miei amici, “milanesi doc”, lo hanno trovato molto gustoso e gradevole. Condivido volentieri con voi la ricetta che avevo per caso trovato non so più su quale rivista. Non vi faccio ancora gli auguri ma vi do appuntamento a dopodomani per un’altra ricetta dal sapore tipicamente invernale.
A presto e stay tuned!

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
500 gr di spinaci cotti
1 cotechino da 500 gr circa
2 cucchiai di uvetta
1 cucchiaio di pinoli
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
burro q.b.
1 tuorlo d’uovo
semi di sesamo q.b.
Bagnate il cotechino sotto l’acqua tiepida, bucherellatelo con uno stuzzicadenti e poi cuocetelo in maniera tradizionale cioè avvolgendolo in un panno, immerso nell’acqua con una cottura di 2 ore circa. Io l’ho cotto nella pentola a pressione e quindi di 40 minuti me la sono cavata.Sbollentate gli spinaci e ripassateli in padella con il burro cospargendoli di parmigiano, di uvetta e di pinoli. Srotolate la pasta sfoglia, disponete gli spinaci ed adagiate il cotechino: arrotolate il tutto.Spennellate con del tuorlo d’uovo e versate a pioggia i semi di sesamo. Infornate per 25 minuti circa a 200°.
Servite caldo ma è ottimo anche a temperatura ambiente.


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Ossobuco alla milanese (fatto da una romana….)


E’ dall’inizio del 2008 che vivo a pochi km da Milano ma, devo confessare che non mi era mai passato per l’anticamera del cervello di preparare l’ossobuco alla  milanese. E’ vero che per amore dell’Uomo Goloso sto cercando di introdurre nel mio repertorio culinario alcuni classici della cucina del nord e più precisamente della cucina lombarda: parlo della polenta, che ho rivisto a modo mio e che preparo con del sugo fatto con il filetto di maiale, mi riferisco anche allo stinco cucinato con le spezie, la cui ricetta sarà a breve pubblicata sul blog, ma con l’ossobuco non mi ero mai cimentata……





……Ora è successo che ho visto degli ossobuchi di vitella magrissimi e che sia stata improvvisamente ispirata dalla ricetta dell’ossobuco alla milanese. Ho preso il mio prezioso “Talismano della felicità”, sono andata a leggere la ricetta ed ho cercato di riprodurla, introducendo qualche piccola variazione nella parte finale. Per essere la prima volta, il risultato è stato veramente soddisfacente, apprezzato dall’Uomo Goloso in primis, dalla Nanetta che si è mangiata la carne dell’ossobuco, evitando accuratamente quello che restava del midollo e dalla sottoscritta che, pur non amando particolarmente la carne, ha tuttavia apprezzato questa nota finale agrumata che la scorza di limone ha conferito alla preparazione.
Ingredienti per 3 persone3 ossobuchi100 gr di burroFarina bianca q.b.½ bicchiere di vino bianco seccoOlio evo q.b.
Per la salsa finaleUn mazzetto di prezzemolo1 spicchio di aglio3 acciugheLa scorza di un limone bio
Per la purea di patatePatate bollitePrezzemoloNoce di burroOlio evo
Passare l’ossobuco nella farina bianca. Nella pentola antiaderente far sciogliere il burro in dose generosa, quando è sciolto mettete gli ossibuco e lasciateli rosolare. Aggiungete il vino bianco e proseguite la cottura facendo evaporare la parte alcolica del vino, poi abbassate il fuoco e cuocete per un’ora abbondante. Nel frattempo preparate una salsina con il frullatore mettendo insieme il prezzemolo, lo spicchio di aglio, le acciughe e la scorza di un limone bio. 5 minuti prima della fine della cottura unite la salsina, lasciate che si amalgami bene con il sugo di cottura e con la carne e lasciate insaporire per 5 minuti. Io ho adagiato l’ossobuco su questa purea di patate che avevo preparato facendo bollire le patate, schiacciandole, aggiungendo una noce di burro e dell’olio d’oliva e per ultimo il prezzemolo. Disponete sul piatto la purea di patate, poi l’ossobuco e la sua salsa: mangiate caldo…..no il risotto alla milanese proprio non me la sono sentita di farlo!

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“Maki di carne”


Da diverso tempo ormai ci siamo equipaggiati per realizzare in casa ottimi sushi e maki che apprezziamo tutti moltissimo….ora si da il caso che abbiamo visto su Youtube un video in cui si preparavano dei “maki” di carne con gli stessi utensili che noi impieghiamo per le ns sperimentazioni di cucina giapponese…….. 


La tentazione di  rifare la stessa cosa a casa è stata troppo forte….l’abbiamo testata con qualche variazione rispetto al filmato e ve la propongo oggi. Devo riconoscere che la ricetta non è male, perfettibile sicuramente, ma per niente male e ve lo scrive una che la carne non la ama moltissimo!

E allora seguitemi nella preparazione di queste girelle di carne!



100 gr di pancetta tesa
300 gr di carne macinata di manzo
30 gr di provolone dolce
olio q.b.
salsa Barbebue all’aceto balsamico Acetaia Malpighi
sale e pepe q.b.

Srotolate la stuoia che utilizzate per i maki oppure prendete un tagliere dall’ampia superficie.


Mettete un foglio di pellicola trasparente, disponete le fettine di pancetta una accanto all’altro, sopra mettete la carne macinata cercando di livellarla. Su di un lato disponete il rettangolo di provolone e cominciate ad arrotolare il tutto. Una volta costituito il rotolo, tappate le due estremità con un po’ di carne macinata che avrete messo da parte. 




Spennellate il rotolo con la salsa barbecue (io ho utilizzato questa salsa barbecue all’aceto balsamico dell’Acetaia Malpighi che ho trovato veramente ottima sulle grigliate in genere e su questa ricetta in particolare) mescolata all’olio di olio; infornate a 190° per 30 minuti circa. 


Dopo il primo quarto d’ora girate il rotolo e spennellate l’altro lato. Tirate fuori il rotolo, ricavate delle girelle facendo attenzione a non ustionarvi le dita!!!!!!!!


Io le ho mangiate accompagnate da fiammiferi di cipolle di Cannara che avevo  fatto appassire in forno con un filo di olio. Il dolce di questo tipo di cipolla stempera molto bene il sapore più forte della pancetta.



Come si vede dalle foto, ho accompagnato il piatto con dei funghi porcini al forno, datterini (gli ultimi dell’orto) sempre appassiti in forno e le mie famose patate alla paprika dolce!




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Fegato di vitella con cipolle di Tropea caramellate al balsamico




Vicino casa nostra c’è la Cascina Cortenuova: ci andiamo abbastanza spesso per comperare la carne ed i formaggi. Si tratta di una cascina bio che vende dell’ottima carne, formaggi, latticini e gelati di produzione propria, tutto rigorosamente italiano e certificato bio. Tempo fa ho provato a comperare per l’Uomo Goloso del fegato di vitella  e gliel’ho preparato con delle cipolle di Tropea, che ho fatto caramellare con l’aceto balsamico. 


La ricetta l’ha molto gradita, tanto da richiedermi, dopo poco tempo, un bis…..io oggi ve la lascio e la condivido con voi ……ma non chiedetemi com’è….. perché pur avendola preparata per l’Uomo Goloso, non l’ho mai neppure assaggiata!Ingredienti per 1 persona150 gr di fegato di vitella
1 cipolla di Tropea di media grandezza
2 cucchiai di aceto balsamico
sale q.b.
pepe macinato al momento q.b.
olio evo q.b.


Tagliate sottilmente la cipolla di Tropea. In una padella scaldate un filo di olio e lasciate dorare a fuoco lento la cipolla; quando la cipolla comincia a dorarsi, aggiungete l’aceto balsamico e continuate la cottura ancora per 3-4 minuti. Unite le fettine di fegato, lasciarle cuocere un paio di minuti per lato. Prima di spegnere, salare ed aggiungere una generosa grattugiata di pepe nero macinato al momento. Servire caldo.
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Involtini di lonza con ripieno di robiola alle erbe


Buongiorno a tutti! Come sono andate le vostre vacanze pasquali? Io e la Nanetta siamo state bloccate a letto con febbre a 39, mal di testa, tosse e raffreddore. Ieri mi sono faticosamente trascinata dal medico che mi ha prescritto una bella cura di iniezioni di antibiotico, raccomandandomi di rimanere in casa in assoluto riposo. 

Devo ammettere che erano anni che non prendevo un’influenza così forte e così prolungata nel tempo e la prospettiva di rimanermene tutta la settimana a casa a riposare è davvero allettante. Oggi quindi ricetta velocissima per un post altrettanto easy prima di ritornare di nuovo a letto.…..Scusate la foto, ma avevo la macchina fotografica nuovamente in riparazione e questa foto l’ho fatta con il telefonino…….in ogni caso, anche se la foto non rende giustizia, questi involtini con ripieno cremoso sono veramente deliziosi!
250 gr di fettine di lonzarobiola q.b.timo, erba cipollina, maggiorana q.b.40 ml di vino bianco seccoolio evo q.b.sale e pepe q.b.
Battete le fettine di lonza in modo da assottigliarle bene. Mescolate la robiola con le erbe aromatiche. Riempite le fettine con la robiola alle erbe aromatiche, formate degli involtini servendovi eventualmente degli stuzzicadenti per chiudere le fettine. Scaldate l’olio nella padella. Unite gli involtini, irrorate di vino bianco e lasciate evaporare. Cuocete a fuoco veloce per 5 minuti circa. Aggiustate di sale ed aggiungete una generosa dose di pepe macinato al momento.

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Polpettone goloso al prosciutto



Chissà perché uno dei piatti preferiti dai bambini italiani (oltre al binomio cotoletta-patatine fritte) sono le polpette ed i loro derivati….gliele potete preparare in qualsiasi modo e state pur certi che se le papperanno. 




E così è stato anche con questo polpettone morbido che ho preparato nel fine settimana scorso. Avevo strappato la pagina della ricetta su di una rivista per mamme e l’ho voluta sperimentare, anche per variare dalle polpette tradizionali che propongo alla Nanetta. Buono, saporito e morbido questo polpettone…..tant’è che le poche fettine rimaste hanno rappresentato il mio pranzo in ufficio per il giorno successivo!
Buon weekend a tutti!
500 gr di macinato scelto di suino100 gr di ricotta vaccina60 gr di parmigiano1 uovo80 gr di prosciutto cotto2 cucchiai di prezzemolo tritato finementeOlio evo q.b.Sale e pepe q.b.Pangrattato al bisogno
Sminuzzate il prosciutto cotto. In una terrina amalgamate il macinato, il prosciutto cotto, la ricotta, l’uovo, il parmigiano ed il prezzemolo. Aggiungete un pizzico di sale e del pepe macinato fresco. Lavorate il composto con le mani e dategli la forma di un polpettone. Se dovesse risultare troppo molle, aggiungete del pane grattugiato. Disponetelo in una teglia da forno. Irroratelo di olio ed infornatelo per 50 minuti a 180°: io l’ho inizialmente coperto con la carta di alluminio per poi scoprirlo. Nel caso in cui si seccasse, aggiungete del latte. Lasciate raffreddare e poi affettatelo. Io l’ho accompagnato da carciofi saltati in padella.


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Millefoglie patate e filetto di maiale con crema di mele




Si lo so che la ricetta che sto per proporvi  oggi ha un sapore decisamente autunnale, ma nel weekend appena trascorso avevo voglia di preparare un piatto per coccolarmi….il rientro al lavoro, dopo un mese di pausa, è stato duro, senza contare il fatto che lunedì scorso mi sono beccata un raffreddore con febbre al seguito che mi ha lasciato stordita per tutta la settimana. 

Perciò eccovi un millefoglie realizzato con del filetto di maiale e delle patate croccanti ed accompagnato da una salsa agrodolce di mele.

Tritate grossolanamente una cipolla, mettetela in una casseruola con 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaino di cannella in polvere, sale e pepe. Aggiungete mezzo bicchiere d’acqua e stufate il tutto. Tagliate a dadini 3 mele di media grandezza ed unitele al composto insieme all’aceto di mele (all’inizio mettete poco aceto, farete sempre in tempo ad aggiungerne dell’altro), 2 cucchiai di uvetta secca e proseguite la cottura ancora per  15 minuti. Frullate il tutto sino ad ottenere una cremina densa. Sbollentate le patate: le patate non dovranno essere molto cotte. Sbucciatele e fatele a fettine. Riscaldate in una padella un filo e fate cuocere le fettine di patate sui due lati sino a quando non avranno assunto un bel colore dorato. Nel frattempo, in una casseruola mettete un filo di olio: aggiungete il filetto di maiale e rosolatelo a fuoco vivace su tutti i lati per 5 minuti circa. Mettete il filetto di maiale in forno a 180° per 20 minuti circa. Tiratelo fuori dal forno. Lasciatelo raffreddare per un paio di minuti e poi affettatelo. Le fettine dovranno avere lo spessore di un centimetro circa. Componete il millefoglie alternando una fetta di carne ed una di patata. Alla fine cospargete generosamente con la crema di mele.
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Lonza di maiale al latte con purea di patate


Eccomi qua! Non sono scappata all’estero, o meglio, sono scappata all’estero ma poi sono tornata! Scherzi a parte, la mia assenza dal blog è dovuta non soltanto al viaggetto oltre Alpi che mi sono concessa, ma anche al fatto che, al mio rientro in Italia, sono stata risucchiata dal lavoro, dalle mille attività scolastiche e familiari che non mi hanno lasciato il tempo di scrivere……

……Ma cominciamo tutto dall’inizio, cioè dal weekend lungo che mi sono concessa a Parigi. Devo ringraziare pubblicamente mio marito, l’Uomo Goloso, che mi ha spinta a prendermi questo break e che si è reso disponibile ad occuparsi a tempo pieno per 4 giorni della Nanetta; ma i miei ringraziamenti vanno anche ai miei suoceri che durante la mia assenza hanno svolto il ruolo di mensa e di preziosi babysitter. Il mio soggiorno a Parigi è stato all’insegna del ritrovarsi: ritrovare gli amici che non vedevo dal giorno del matrimonio, ritrovare i negozietti in cui ero solita andare quando vivevo a Parigi, ritrovare le vecchie abitudini ed i rituali dimenticati. Ho fatto shopping, ho mangiato, ho riso a crepapelle, ho spettegolato, ho fatto progetti, ho camminato (tanto), ho riflettuto, ho meditato, ho versato qualche lacrime, ho bevuto ed ho trovato anche il tempo di visitare una mostra, bellissima del resto, all’Orangeriededicata a Frida Khalo e a suo marito Diego Rivera, insomma sono stati 4 quattro assolutamente indimenticabili che mi hanno permesso di ricaricare le batterie.E visto che in periodo di cucinare non ho tanto tempo, vi scrivo al volo una ricetta di carne, facile facile, delicata e saporita al tempo stesso. Figurati che cucinata così la carne la mangio anch’io!
500 gr di lonza di suinobacche di ginepro q.b.1 spicchio di aglioolio evo q.b.aceto q.b.1 rametto di rosmarinoSale e pepe q.b.

Prendete il pezzo di lonza ed immergetela nell’aceto; mettete poi la carne in una terrina l’olio, il sale, il pepe, il rosmarino, lo spicchio di aglio schiacciato e le bacche di ginepro sempre schiacciate. Lasciatela marinare in frigo per 18 ore. Prelevate la lonza e disponetela in una pentola insieme all’olio in cui ha macerato, unite il latte (il latte dovrà ricoprire solo la parte inferiore della lonza). Cuocete a fuoco lento per 45 minuti girando di tanto in tanto. Nel frattempo sbucciate le patate e lessatele. Lasciate raffreddare la carne e tagliatela a fettine sottilissime. Passate le patate con lo schiaccia patate come se doveste fare un purè; disponete la purea di patate al centro del piatto, salandola leggermente, disponete le fettine sulla purea e versate sopra il sughetto della carne.
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