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Inverno

Verdure

Radicchio al forno con crema di robiola e noci




L’inverno, se mai quest’anno si possa parlare di inverno, sta volgendo al suo termine: esco dall’ufficio alle 18 ed è ancora giorno…..la mattina quando apro le persiane alle 7 c’è già luce, nel nostro giardino si sono aperti i bulbi e le primule hanno cominciato a fare capolino….ma dal contadino, ci sono ancora le verdure invernali di cui continuo a farne incetta settimanalmente. E con il radicchio lungo comperato l’ultima volta ho preparato questa ricetta che mi è servita anche da schiscetta al lavoro! Ad onor del vero l’avevo assaggiata ad una cena a cui ero stata invitata, l’ho voluta rifare a casa e mi è piaciuta molto.






1 basco di radicchio rosso lungo
1 confezione di robiola da gr. 80
1 cucchiaio di panna da cucina (anche vegetale va bene)
30 gr di gherigli di noce
sale q.b.
olio q.b.

Lavare il basco di radicchio intero e tagliarlo nel senso verticale. Sminuzzare i gherigli di noce in maniera grossolana. Mescolare la robiola con la panna, aggiungere poi i gherigli di noce. Disporre il radicchio su di una teglia da forno; irrorate con un goccio di olio e mettete il sale. Infornate a 180° per 10 minuti circa, poi tirate fuori il radicchio e spalmate la crema di robiola e noci. Infornate nuovamente per altri 10 minuti. Tirate fuori e servite tiepido. 
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Verdure

Gambi di broccolo fritti





Viviamo in un’epoca in cui si fa un gran parlare di cucina del riciclo, di astuzie anti spreco per non gettare via cibi che giacciono nel frigorifero…..nel mio piccolo, mi considero una veterana dell’antispreco; ho sempre cercato, anche quando vivevo da sola, ma molto di più da quando condivo la mia vita con l’Uomo Goloso, di non buttare via gli alimenti che comperavo. 



In questo senso il fatto di poter disporre di un capiente congelatore mi è stato di grande aiuto: d’estate ne approfitto per fare scorta di zucchine e fagiolini che congelo e che poi utilizzo nell’arco dell’inverno per delle gustose vellutate dai sapori estivi; i pomodori vengono trasformati in salsa con cui nei mesi più freddi condisco una semplice pasta, ed anche le distese di basilico trovano il loro utilizzo all’interno di pesti e salse pronte che mi vengono provvidenzialmente in aiuto quando il tempo per cucinare  scarseggia……In inverno, invece, compero la catalogna spigata da cui ricavo le puntarelle, ma la parte verde della catalogna viene comunque utilizzata e cotta trasformandosi così in un contorno gustoso……


E così è successo con i gambi del broccolo: ora il broccolo è una verdura che, nei mesi invernali, non manca mai a casa nostra perché la Nanetta ne è ghiottissima! E siccome da settembre vado a fare la spesa dal contadino che vende solo verdura e frutta a km0, ho pensato di utilizzare anche i grossi gambi del broccolo. Li lavo, li pulisco, li taglio a bastoncini e li friggo nell’olio proprio come farei con delle patatine e poi ci metto del sale grosso…sono buonissimi! Ottimi come stuzzichino in aperitivo!
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Pasta

Pasta puntarelle e salsiccia



Da 10 anni ormai va avanti la mia opera di “civilizzazione alimentare” nei confronti dell’Uomo Goloso…….quando l’ho conosciuto- sono già passati 10 anni- il massimo della verdura che mangiasse era quella contenuta nelle lattine….vi lascio immaginare che gusto avessero quelle verdurine in scatola ;-)))) piano piano ho cercato di “iniziarlo” ai piaceri delle verdure di stagione, soprattutto in autunno ed in inverno in cui, a mio avviso, ci sono le verdure più buone, quelle che io preferisco…….le puntarelle occupano un capitolo a parte nella nostra storia: in effetti le puntarelle sono diffuse soprattutto a Roma e sino a qualche anno fa non è che fosse così semplice trovare la catalogna spigata (la verdura da cui si traggono le puntarelle) nei mercati lombardi…



…ultimamente la moda delle puntarelle sembra essersi diffusa anche qui e pure il nostro contadino di fiducia le ha piantate quest’anno……della catalogna spigata a casa nostra non si butta via nulla: il fogliame viene tagliuzzato e saltato in padella con aglio, olio, peperoncino, acciughe ed uvetta…mentre le puntarelle vere e proprie vengono condite e mangiate in insalata…ho provato però anche a preparare una pasta abbinandole alle salsicce: mi è piaciuta moltissimo e con lo stesso intingolo, puntarelle e salsicce, ho condito anche della cicerchia……insomma se vi piacciono le puntarelle non potete non provare questa ricetta!
Per 3 persone1 basco di puntarelle 2 salsicce di prosciutto250 gr di pasta tipo rigatoni o paccheriOlio evo q.b.2 cucchiai di parmigiano reggianoPeperoncino (se piace)  
Lavare la catalogna, recuperare la parte centrale e tagliarla a listarelle sottili. Sbriciolare la salsiccia e farla rosolare in padella senza l’aggiunta di olio in modo che la salsiccia perda la sua parte grassa. Frullate la salsiccia in modo che venga ridotta in briciole piccolissime. Cuocete la pasta, nel frattempo scaldate un po’ di olio, unite le briciole di salsiccia e le puntarelle, saltate insieme un paio di minuti. Le puntarelle devono rimanere croccanti. Scolate la pasta ed unitela all’intingolo facendola insaporire nella stessa padella per un minuto. Aggiungete il parmigiano grattugiato e mescolate. Servite calda.

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Risotto cavolo viola e pere


Nel weekend ho finito di leggere un romanzo che mi è piaciuto moltissimo e che mi sento di consigliarvi: La felicità dell’attesa, il nuovo libro di Carmine Abate. E’ una saga familiare che trae ispirazione in un paesino di lingua e cultura arbereshe (albanese), in Calabria, e che racconta la storia e le vicissitudini di 4 generazioni sparpagliate su 3 continenti diversi. E’ un libro che mi ha coinvolto, che è riuscito a mantenere l’interesse vivo sino all’ultima pagina e che trasmette idee e valori legati alla famiglia.  Mi è piaciuto essere trascinata nelle peripezie della famiglia Leto nel loro andare e tornare dalla “Merica” in cerca di una vita migliore, nella malinconia che li accompagna nei loro viaggi dall’altra parte del mondo….






E’ il primo libro del 2016 che mi sento di consigliarvi e che inaugura una sezione parallela dedicata alle recensioni dei libri che avidamente divoro nottetempo una volta che la Nanetta è a letto….. Ma in questo weekend calmo, dedicato al riposo ed alla lettura, ho trovato anche il tempo per preparare qualche ricetta: il risotto al cavolo viola è una di queste. Forza andiamo a prepararla insieme!
Per tre persone250 gr di riso carnaroli200 gr di cavolo viola/nero1 scalogno2 pere medie40 gr di taleggio2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiatobrodo vegetale q.b.
Affettate sottilmente il cavolo nero o viola e lo scalogno. In una pentola scaldate un po’ di olio ed aggiungete lo scalogno, a seguire unite anche il cavolo viola. Versate il riso e tostatelo insieme alle verdure un paio di minuti. Continuate poi la cottura del riso aggiungendo poco alla volta il brodo vegetale. A cottura avanzata, unite anche una pera che avrete precedentemente tagliato a listarelle. Proseguite la cottura. Spegnete ed unite il taleggio a dadini, mescolate bene. Lasciate riposare il risotto un paio di minuti coperto. Ultimate la ricetta con il parmigiano reggiano grattugiato e guarnite con l’altra pera tagliata a fettine.  




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Indivia belga brasata con aceto di mele ed uvetta


Ho rifatto recentemente la mia endive au jambon che in casa riscuote sempre un grande successo….il problema era che avevo comperato troppa indivia e che me ne rimanevano due cespi che non sono riuscita a fare entrare nella pirofila: ora, avrei potuto preparare un’insalata con l’avocado e le uova sode che mi piace tantissimo ma non avevo l’avocado in casa…ho deciso quindi di improvvisare una ricetta che potesse fungere da contorno per la mia schiscetta giornaliera. Ho accostato l’indivia all’uvetta saltandola in padella con l’aceto di mele che rimane molto delicato ed assolutamente non forte. Questa  inedita associazione di sapori mi è piaciuta molto: l’ho portata in ufficio, accompagnata da un semplice hamburger di soia per la mia pausa pranzo.



Per una persona
2 cespi di indivia belga
2 cucchiai di aceto di mele
1 cucchiaio di uvetta sultanina
2 cucchiai di olio evo q.b.
pepe q.b.



Pulire l’indivia belga e tagliarla a rondelle. In una padella mettere l’olio di oliva e scaldarlo, unire l’indivia, farla cuocere per un paio di minuti al massimo; versare poi l’aceto di mele e l’uvetta sultanina. Lasciare cuocere per altre 3-4 minuti sino a quando la parte alcolica dell’aceto non sarà evaporata. Aggiustare di sale e mettere una generosa manciata di pepe macinato al momento.

Buon weekend a tutti voi e ricordatevi che questo fine settimana festeggiamo il Capodanno Cinese! Si entra nell’anno della scimmia!
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Filetto di maiale con datteri e fichi secchi




Penserete che sono impazzita perché sto pubblicando ogni settimana una ricetta a base di carne….no non sono impazzita e non ho neppure modificato le mie abitudini alimentari….è solo che ultimamente sto sperimentando delle nuove ricette a base di carne con grande gioia della Nanetta e dell’Uomo Goloso che, diversamente dalla sottoscritta, sono dei convinti carnivori…..In questo caso ho abbinato la carne di maiale a della frutta secca e siccome mi considero un’antesignana della cucina del riciclo, ho utilizzato dei datteri medjoul jumbo e dei fichi secchi bianchi del Cilento che avevo comperato per le feste natalizie e che giacevano sconsolati nella dispensa! Ho accompagnato il tutto con del couscous di farro integrale ottenendo così un piatto unico sostanzioso e diverso dal solito. 





Per 4 persone600 gr di filetto di maiale2 scalogni1 cipolla6/8 fichi secchi4 datteri1 cucchiaio di mandorle sfilettate1 cubetto di fondo di cottura oppure del brodo di polloOlio evo q.b.Couscous q.b.

Tagliare il filetto a medaglioni. Affettare la cipolla e gli scalogni. Tagliare i fichi secchi ed i datteri a listarelle. In una padella, soffriggere la cipolla e gli scalogni per 3-4 minuti. Aggiungere i medaglioni e farlo dorare per bene. Unire poi i fichi, i datteri, il brodo di pollo oppure il fondo di cottura con una tazza di acqua calda. Cuocere una decina di minuti, un paio di minuti prima di spegnere unire anche le mandorle sfilettate. Io ho messo i medaglioni di filetto, la frutta secca ed il sughetto su di un letto di couscous di farro integrale che avevo precedentemente cotto. Servire caldo.
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Risotto radicchio e alici


Questa ricetta è nata per caso, mettendo insieme degli ingredienti che avevo nel frigorifero un giorno in cui non avevo tempo per fare altro, ma avevo una gran voglia di risotto ;-)))…..e come spesso accade con le ricette che sono frutto del caso e della necessità del momento, mi è riuscita particolarmente bene, sarà perché il connubio alici e radicchio risulta particolarmente fortunato!




250 gr di riso Carnaroli
brodo vegetale q.b.
1 basco di radicchio tardivo o, in mancanza, di radicchio lungo
6/7 alici sott’olio del Cantabrico
1 cucchiaio abbondante di stracchino
2 cucchiai di parmigiano
1 scalogno
olio evo q.b.
½ bicchiere di vino bianco secco
Tagliare finemente il radicchio e lo scalogno. In una pentola con un filo di olio versare lo scalogno ed il radicchio, cuocerli un paio di minuti e poi unire il riso che andremo a tostare. Sfumare con il vino bianco e cominciare la cottura tradizionale del risotto, aggiungendo brodo vegetale al bisogno. A metà cottura unire anche le alici sott’olio tritate. Spegnere il risotto, mantecare con lo stracchino (se volete fare una cosa golosa potete sempre utilizzare il mascarpone) e finire con i due cucchiai di parmigiano. Mangiare caldo.
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Fagottini di cavolo nero con ripieno goloso di castagne


Il cavolo nero….questo sconosciuto! Non parlatene all’Uomo Goloso che sino a due anni fa non l’aveva mai neppure assaggiato e che ora, invece, lo adora e non solo all’interno della ribollita. Ecco perché ho provato questi fagottini con ripieno goloso di castagne, ricetta che avevo strappato non so più da quale rivista e che ho rifatto, come sempre, a modo mio. Sono piaciuti e pure tanto! Del resto sono talmente golosi che un solo fagottino a testa non è sufficiente!



Per 4 persone
4 foglie di cavolo nero100 gr di castagne sotto vuoto40 gr di provolone dolce4/5 fettine di pancetta dolceburro leggermente salato q.b.2 cucchiai di panna liquida 
Con il batticarne, ammorbidire la parte centrale della foglia del cavolo. Sbollentare per 1 minuto le foglie di cavolo nero, mettetele nell’acqua ghiacciata e poi adagiatele su di uno strofinaccio perché si asciughino.Sminuzzare le castagne, tagliare a dadini il provolone. Cuocere le fette di pancetta in un padellino senza l’aggiunta di materia grassa sino a quando non diventino croccanti. In una padella saltate con un filo di olio le castagne, aggiungete la pancetta croccante, la panna. Al centro della foglia di cavolo, mettete l’intingolo insieme a qualche cubetto di provolone dolce. Richiudere con uno spago da cucina oppure con uno stuzzicadenti. Potete cuocere i fagottini passandoli in forno a 180° per 10-12 minuti, oppure cuocerli per 4 minuti scarsi in padella con un po’ di burro salato. Servire caldi.





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Stinco alle spezie di nonna Gianna


Se c’è un piatto che mia suocera prepara veramente bene questo è lo stinco al forno. Se mi seguite da un po’ sul mio blog, avrete capito che non amo particolarmente la carne e che la maggior parte delle volte la preparo solo per far piacere alla Nanetta ed all’Uomo Goloso, però con questo piatto faccio un’eccezione! Nella stagione invernale quando mia suocera mi invita a pranzo, le chiedo sempre di cucinarmi il suo stinco al forno aromatizzato alle spezie che apprezzo moltissimo….e poi succede sempre che ne avanzi uno e che me lo porti a casa per le mie schiscette al lavoro!





Per 3 persone3 stinchi di maiale
olio evo q.b.
1 pugnetto di chiodi di garofano
½ stecca di cannella
sale grosso
fondo di cottura
salvia q.b.
rosmarino q.b.
vino bianco secco

In un capiente tegame mettete almeno tre cucchiai di olio, un rametto di rosmarino, uno di salvia, i chiodi di garofano e la cannella e rosolate gli stinchi a fuoco vivace, aggiungendo anche il vino bianco. Quando la parte alcolica del vino sarà evaporata e gli stinchi avranno cominciato a dorarsi, mettete il tegame nel forno a 170°. Aggiungete il fondo di cottura, che avrete precedentemente preparato diluendolo con dell’acqua calda. Gli stinchi dovranno cuocere almeno un’ora al forno; ogni tanto girateli e bagnateli con il loro sughetto. Aggiustate di sale solo se necessario perché il fondo di cottura tende ad essere già molto salato. Quando il sugo si sarà consumato, servite caldi accompagnati da polenta oppure da un bel puré di patate fatto in casa.

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