No ai cibi solidi prima dei 4 mesi di vita!
by Quaderni Golosi
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Credits: Dreamstime
Un recente studio americano ha evidenziato che i bambini che cominciano ad essere nutriti con cibi solidi prima dei 4 mesi di vita, sarebbero più predisposti all’obesità poiché la transizione da un’alimentazione liquida ad una solida comporta un incremento artificiale delle calorie ingerite, in un’età in cui il bambino non è in grado di esprimersi sul suo effettivo fabbisogno di cibo. Sono stati analizzati 850 bambini di età compresa tra gli 0 ed i 3 anni di vita, è stato chiesto alle mamme che tipo di allattamento hanno privilegiato e a partire da quando hanno cominciato l’introduzione di cibi solidi, poi sono state analizzati il loro peso, la loro altezza e l’indice di massa corporea ed il risultato è stato sconcertante: un bambino su 4 nutrito con un’alimentazione solida prima dei 4 mesi è sicuramente predisposto all’obesità, mentre nei bimbi alimentati con latte sino ai 6 mesi di vita, solo uno su 20 presenta questa predisposizione. In America, come ovunque nel mondo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è impegnata a fondo per promuovere l’allattamento al seno (che è dimostrato sia un efficace deterrente contro l’obesità), eppure proprio negli USA più della metà dei bambini allattati al seno smettono di esserlo prima del 4° mese di vita per passare direttamente ad un’alimentazione solida, ultra ricca in cereali e zuccheri. Nella prima colazione, ad esempio, l’aggiunta di cereali al latte aumenta in maniera artificiale il fabbisogno di calorie del bambino. E’ lo stesso principio che determina l’obesità negli adulti: si comincia a mangiare “un poco” di più “ogni giorno” sino ad accrescere sempre di più le quantità. Gli studi hanno inoltre confermato che se a 3 anni ci sono problemi di sovrappeso, saranno altissime le chance di essere sovrappeso per sempre.
Un recente studio americano ha evidenziato che i bambini che cominciano ad essere nutriti con cibi solidi prima dei 4 mesi di vita, sarebbero più predisposti all’obesità poiché la transizione da un’alimentazione liquida ad una solida comporta un incremento artificiale delle calorie ingerite, in un’età in cui il bambino non è in grado di esprimersi sul suo effettivo fabbisogno di cibo. Sono stati analizzati 850 bambini di età compresa tra gli 0 ed i 3 anni di vita, è stato chiesto alle mamme che tipo di allattamento hanno privilegiato e a partire da quando hanno cominciato l’introduzione di cibi solidi, poi sono state analizzati il loro peso, la loro altezza e l’indice di massa corporea ed il risultato è stato sconcertante: un bambino su 4 nutrito con un’alimentazione solida prima dei 4 mesi è sicuramente predisposto all’obesità, mentre nei bimbi alimentati con latte sino ai 6 mesi di vita, solo uno su 20 presenta questa predisposizione. In America, come ovunque nel mondo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è impegnata a fondo per promuovere l’allattamento al seno (che è dimostrato sia un efficace deterrente contro l’obesità), eppure proprio negli USA più della metà dei bambini allattati al seno smettono di esserlo prima del 4° mese di vita per passare direttamente ad un’alimentazione solida, ultra ricca in cereali e zuccheri. Nella prima colazione, ad esempio, l’aggiunta di cereali al latte aumenta in maniera artificiale il fabbisogno di calorie del bambino. E’ lo stesso principio che determina l’obesità negli adulti: si comincia a mangiare “un poco” di più “ogni giorno” sino ad accrescere sempre di più le quantità. Gli studi hanno inoltre confermato che se a 3 anni ci sono problemi di sovrappeso, saranno altissime le chance di essere sovrappeso per sempre.